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Alcuni volumi della biblioteca della Villa

La biblioteca della Villa

A testimonianza della vasta cultura e della sete di conoscenza di questa nobile famiglia c'è la ricca biblioteca situata nell'ala più antica dell'edificio. Tra i vecchi scaffali dello studio sono presenti all'incirca duemila volumi, i più antichi dei quali sono 13 incunaboli. Tra i libri conservati spiccano una Bibbia del 1492 e 110 cinquecentine. Ci sono inoltre vari classici latini e greci, vocabolari, libri di tema religioso e una raccolta di sentenze della Sacra Rota risalente al XVIII secolo.

Molti sono i volumi d'arte e le pubblicazioni che il Marchese Emilio, appassionato collezionista e cultore d'arte, raccoglieva nei suoi viaggi, come la raccolta di "Gazette de beaux arts" e le varie guide artistiche. E ancora, vari classici italiani dell'Ottocento, tra i quali spiccano per numero quelli di Alessandro Manzoni, che fu amico di famiglia. Egli conobbe Giovanni Visconti Venosta, fratello di Emilio, poiché viveva nel suo palazzetto milanese, in via Morone 1. Tra i beni della famiglia figurano infatti anche un libro di proverbi francesi postillato dall'autore de “I Promessi Sposi” e un ritratto del Manzoni con dedica autografa.

In biblioteca troviamo anche diversi libri di storia della Valtellina e storia del Risorgimento, periodo storico che i fratelli Visconti Venosta vissero appieno durante la loro giovinezza e che Giovanni ricorda nelle sue memorie "Ricordi di gioventù - Cose vedute o sapute". I Visconti Venosta appartenevano a una generazione aristocratica dall'ottima educazione, le cui menti si formarono, come scrive Giovanni, sulle pagine "dell'Azeglio, del Guerrazzi, del Giusti, del Gioberti, del Pellico, del Berchet, del Balbo, del Mazzini (...) ma l'autore che prediligevo sopra tutti era il Berchet. Ne sapevo a memoria le poesie, le recitavo, le declamavo nella mia stanza, le ripetevo ai miei compagni, e se ne prendevano tutti insieme delle vere ubbriacature".